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Rapidità Rap_ Dasko_Maria Giovina Russo

Non si può dire che la rapidità sia un valore in sè: il tempo nel linguaggio può essere anche ritardante, o ciclico, o immobile. In ogni caso è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere del tempo.

La tecnica della narrazione orale nella tradizione, ad esempio risponde a criteri di funzionalità attraverso l’economia espressiva, il ritmo, la logica essenziale – trascura i dettagli che non servono ma insiste nelle ripetizioni. Il piacere di ascoltare storie sta anche nell’attesa di ciò che si ripete: situazioni, frasi formule. Gli avvenimenti ‘rimano tra loro’.

La rapidità e la concisione piace perchè presenta una folla d’idee simultanee o che vengono percepite come tali in una abbondanza di immagini, pensieri, sensazioni che non è possibile abbracciarle tutte o pienamente ciascuna.

Rapidità_Rap Ph. Maria Giovina Russo "Dasko Live 2015"

Dasko, 2015 ‘Dimmi chi siamo’
Live _ Ph. Maria Giovina Russo, ‘Rapidità’

Il tempo è una ricchezza di cui siamo avari – non per futile timore di un termine ineluttabile: la mobilità e l’immediatezza sono condizioni necessarie perchè le fatiche altrimenti interminabili, la focalità sulle immagini nel fondo del cratere dove si fabbrica instancabilmente l’oggetto rifinito in ogni particolare – diventino portatrici di significato.  Come il raccontare sinteticamente e di scorcio porti ad un linguaggio tutto precisione e concretezza.

“Le arti che oggi hanno maggiore vitalità per il pubblico medio”, diceva Dewey “sono cose che esso non prende per arte”.

E si allude al ricco universo degli oggetti d’uso e alle infinità di forme d’espressione oggi presenti nei mass media. Un grande maestro della filosofia italiana, per esempio, ha parlato dell’artisticità diffusa come di uno dei fenomeni più caratteristici del nostro tempo.

Nella scelta delle forme brevi mi riferisco ad una particolare densità che permetta di solidificare il fulmineo percorso dei circuiti mentali che catturano e collegano punti lontani dello spazio e del tempo. Come l’intuizione istantanea che appena formulata assume la definitività di ciò che non poteva essere altrimenti.

Ho puntato sull’immagine e sul movimento che dall’immagine scaturisce naturalmente, pur sapendo che questa corrente dell’immaginazione necessita del linguaggio per muovere sul terreno esistenziale e vestire un’espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.

 

 


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