Open/Close Menu Maria Giovina Russo

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loves and dies every ten years
MariaGiovina

Quel che noi chiamiamo miglioramento riguarda la conservazione dell’essere vivente. E’ un processo dinamico: genera il progresso, mira alla perfezione dell’essere in tutti i campi della vita e dell’agire.
Si potrebbe dire così: “affinchè tutto resti uguale, tutto deve cambiare”; ossia affinchè io sia il medesimo di ieri e di domani, da bambino e da vecchio, molto deve cambiare:

permane ciò che è sostanziale, cambia ciò che è accidentale

Il gesto trattenuto e lo sfioramento attento contengono inevitabilmente in sè la potenzialità di uno sforzo ampio e impetuoso, e persino uno sforzo ulteriore che frena questa potenzialità. Quando la volontà si indebolisce, sotto l’effetto di droghe, per una malattia, per delle emozioni, lo sforzo che ci trattiene non è sufficiente e i movimenti ci conducono a conseguenze imprevedibili.

Sdade de Miroir_ Maria Giovina Russo

Quello Spazio di tempo brevissimo che passa tra il momento in cui l’immagine si forma nella rete neuronale del cervello e il momento in cui ci rendiamo conto che quell’immagine siamo noi, è il momento degli specchi, è il momento del gioco del Doppio, è il massimo di conoscenza al quale possiamo aspirare.
E’ quando ci rendiamo conto di essere una Cosa

il tempo dell'immagine

L’arte diventa il campo di costruzione di una temporalità circolare che comprende oltre il passato ed il presente un affondo nel futuro. Un affondo che scivola dentro gli strati della psiche.

espressione lirica - Maria Giovina Russo

Per contenuto di realtà il mondo dell’espressione è quanto di più concreto; nell’arte per esempio, si deve sempre esserci, subito, senza introduzione, senza spiegazioni, senza premesse: iniziare ad esserci – pura esistenza.

Arte e Vita

L’arte non migliora, ma fa qualche cosa di più decisivo: modifica. Non ha ripercussioni sulla storia, se è arte pura. Non ha ripercussioni terapeutiche e pedagogiche, agisce in altro modo: annulla il tempo e la storia, la sua azione si esercita sui geni, sulla massa ereditaria, sulla sostanza. Un lungo cammino all’interno.

Rapidità Rap_ Dasko_Maria Giovina Russo

Nella scelta delle forme brevi mi riferisco ad una particolare densità che permetta di solidificare il fulmineo percorso dei circuiti mentali che catturano e collegano punti lontani dello spazio e del tempo. Come l’intuizione istantanea che appena formulata assume la definitività di ciò che non poteva essere altrimenti.
Ho puntato sull’immagine e sul movimento che dall’immagine scaturisce naturalmente, pur sapendo che questa corrente dell’immaginazione necessita del linguaggio per muovere sul terreno esistenziale e vestire un’espressione necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.

Trasparenza

Scrivere in modo che le parole siano un mezzo e non un fine – agire senza che lo scopo ricada sull’oggetto – comunicare senza enfasi – in modo che gli avvenimenti vengano assimilati immediatamente dal cervello come se lui stesso li stesse vivendo, è un’arte difficile e necessaria.

Ogni volta l’Inizio è questo distacco dalla molteplicità dei possibili, in modo che renda visibile le singole storie: una di queste minime porzioni in cui l’esistente si cristallizza in una forma, in cui acquista un senso, non fisso, non definitivo, non irrigidito in una immobilità mortale ma vivente come un organismo

Queste immagini vedono il mondo per la prima volta, come se non fossero appesantite da nessuna esperienza precedente. Il loro sguardo indipendente è simile a quello di chi fosse appena giunto in esso. Come in un sogno in cui ci si trova dentro – e a un certo punto ci si accorge e si decide che quello che ci accade è un sogno. Certo, come diceva Novalis, “siamo prossimi al risveglio quando sogniamo di sognare”

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