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espressione lirica - Maria Giovina Russo

Il mondo dell’espressione: un sopra-mondo umano, terra di nessuno, dove l’agire è lasciato dietro di sè e la visione sciolta da legami.

Per contenuto di realtà è quanto di più concreto; nell’arte per esempio, si deve sempre esserci, subito, senza introduzione, senza spiegazioni, senza premesse: iniziare ad esserci – pura esistenza.

Il reale non è qualcosa che si deve raggiungere. Il falso si raggiunge. Il reale non si coltiva, non si realizza, si scopre. Esiste già!

 

Quando osserviamo con occhi liberi da pregiudizi la vita si mostra per quella che è, senza interpretazioni. Allora possiamo percepire un intervallo. Un pensiero se ne va, e prima che ne arrivi un altro, c’è una pausa, un intervallo. In quell’intervallo accade il nulla. In quell’intervallo iniziamo a vedere. L’ intuizione di quel momento è il sentire di un’esistenza autentica. Allora qualsiasi momento o situazione sono in grado di trasformaci perchè le vere energie represse ora affiorano. Sono energie primordiali, animali. Sono il nostro passato.

Parliamo di una falda primordiale, primaria. Il che non significa propriamente antica, anche se antica lo è di certo. Le relazioni simboliche primordiali o primarie sono ancora con noi e sono ancora nascostamente costitutive del nostro modo d’essere e d’esperire – sebbene – per le opinioni del nostro intelletto – esse non sono più in primo piano. La nostra cultura, di fatto, le ha emarginate, pur continuando a nutrirsene.

Solo da alcune generazioni, condizioni che si ripetono di un avvenimento vengono chiamate causa (accertata sperimentalmente, ‘prova’) o ancora – si collegano punti come su uno stesso piano cognitivo. Per l’uomo primordiale questo criterio del ripetersi, come la ricerca logica non esiste: egli coglie la coincidenza di due eventi dal punto di vista temporale-sensibile (animale e pioggia – ala di uccello e morte).

A lui basta questo, corrisponde alla sua tendenza all’associazione, al suo bisogno di collegare. Da qui si forma il tesoro della sua esperienza.

espressione lirica

Panta rei 2014 Ph. Maria Giovina Russo

Ci sono stati d’animo e cognizioni che è possibile esprimere in parole già esistenti.

Ci sono stati d’animo e cognizioni che è possibile esprimere solo in parole che non esistono ancora.

Se si prende la seconda strada si va incontro a conflitti. Insegnanti, politici, psichiatri si fanno avanti. Perciò deve cimentarsi nell’impresa solo colui al quale è dato di farlo.

L’arte ha come premessa che chi la produce sappia che cosa può e che cosa non può. Ci sono anche colpi di fortuna, ma non contraddicono quanto sopra come massima. La genialità che proviene da qualcosa che non siano i mezzi di cui dispone per esprimersi è dilettantismo.

Gauguin scrive da qualche parte a proposito di Van Gogh: ‘Ad Arles ogni cosa – banchine, ponti e navi, il Sud tutto intero – divenne per lui Olanda’

 

In questo senso, per il lirico tutto quello che accade diventa Olanda, cioè – parola:

radice di parole, sequenza di parole, associazione di parole; vengono psicoanalizzate sillabe, trapiantate consonanti.

Per lui la parola è reale e magica, un totem moderno.

 

 

espressione lirica

Panta rei, 2014 Maria Gioviona Russo


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